Noi siamo la storia perchè ci raccontiamo
Dal 08/01/2011 al 16/02/2011
a cura di Dores Sacquegna
Apre la mostra la performance “ NTARTEI: Metafora dell’attesa” dell’artista salentino Fernando Schiavano sul rapporto tra ospite e ospitante. Ntartei è una parola dialettale del sud salento e significa “intrattenimento”. La performance si svolge all’interno della galleria dove l’artista, insieme al suo mentore tunisino, trattiene i suoi ospiti come se fosse nel suo studio. Nei suoi ultimi progetti chiamati “Visite a domicilio”, iniziate nel 2001, l’artista compie una serie di visite di cortesia a persone della sua comunità locale, (anziani, exrtracomunitari, ex carcerati) , visite basate sul rito dello scambio del dono tra il padrone di casa e il suo ospite o del lavoro domestico seguito da una installazione.
L’artista cerca di conoscere tutto: come vivono, come passano la giornata, chi amano, chi odiano, esplorando la relazione tra arte e memoria di un luogo, modellando un rapporto con l’architettura, la cultura del viaggio e le anonime storie degli abitanti della sua terra e svelando un universo di affetti, ricordi, brandelli di esistenze senza nome né titolo.
La mostra in atto si snoda con opere di fotografia, pittura, video e installazioni e affronta le tematiche del nostro esistere, il recupero delle radici e della memoria, l’identità e l’etnia. Un archivio di opere di artisti internazionali che tracciano la storia degli uomini, del territorio come bene simbolico e produttivo. Con “Le nove valigie di Bela Zsolt” una installazione composta da 9 valigie d’epoca e 49 personaggi in terracotta smaltata, l’artista tarantina Maria Grazia Carriero, pone l’accento sulle civiltà multietniche in cui vivono turisti, immigrati, rifugiati, esuli politici e lavoratori non stagionali o altri gruppi e categorie di persone in movimento in grado di giocare un ruolo sulla scena mondiale e nella vita. Il concetto di cultura e di identità è soggetto alle leggi e alle norme nella loro trasformazione, dal substrato, e dal confronto multi-culturale dell’incontro. La video artista americana Alee People sostiene una pratica artistica in cui coinvolge la politica nel video “Crowning Glory”.
Il territorio in cui viviamo è il teatro della nostra vita, delle nostre esperienze, dei momenti infinitesimali della vita quotidiana, come accade nel video della svedese Malin Petterson Oberg con “Paris: an orbit portrait”, un video in cui Parigi funge da punto centrale intorno al quale circolano due storie mettendo in parallelo le lacune, le attrazioni, le dissonanze tra il passato e il presente della città e esplorando le diverse prospettive temporali e culturali.
Chiude la mostra la video-performance inedita “Homage to J. Beuys” del Gruppo Sinestetico, composto da Sassu, Albertin e Scordo. Tra filosofia sinestetica e pensiero beuyssiano, gli artisti il lavoro degli artisti si basa sul contatto con la natura con il coinvolgimento dei 5 sensi e sulla protezione dell’ambiente e dell’uomo che in esso vive, sulla libera collaborazione e comunicazione tra uomini di differenti culture, origini, religioni, stati sociali, economici e politici.
In mostra le opere dei seguenti artisti: Maria Grazia Carriero, Alee People, Peter Barbor,Jang Soon Im, Peter De Boer,Malin Petterson Oberg, Ana Galan,Andrew Lindsay, Rodrigo Dada,Til Köhler,Stephanie Powell,Ioan Herteg,Gruppo Sinestetico, Ferdando Schiavano.